Il Dalai Lama con tre volontari dell'Associazione: Yuko, Francesca (presidente) e Ngawang
Benché laica, Yeshe Norbu Appello per il Tibet onlus è fondata sui valori etici buddhisti (e non solo...) che si possono riassumere nel rispetto per gli altri e per sé stessi:
Rispetto per i destinatari dell’aiuto, per la loro dignità e la loro cultura, per l’ambiente sociale e naturale in cui vivono.
Correttezza verso il donatore, rispettando le sue legittime aspettative e il suo sforzo economico:
-mostrare onestamente quanto è grande il risultato che la sua generosità può produrre
-utilizzare la donazione esattamente per lo scopo dichiarato
-tenere una contabilità accurata, completa e trasparente
Coscienziosità nell’uso del denaro donato:
-evitare ogni spreco e spesa superflua
-studiare progetti efficaci, sostenibili e che possano dare effetti positivi duraturi
-ricorrere il più possibile al lavoro gratuito ed entusiasta di volontari qualificati
Rispetto per sé stessi:
-essere consapevoli delle responsabilità morali che si assumono gestendo problemi e speranze di tante persone
-agire sempre con coerenza e integrità
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L’Associazione fa parte della FPMT (Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition), un complesso internazionale di 160 enti presenti in 37 paesi: centri di studio, case editrici, monasteri e centri di ritiro, ambulatori, un lebbrosario, scuole, mense gratuite, strutture per malati terminali, gruppi per l’assistenza ai carcerati, un ospedale oftalmico, ecc. http://fpmt.org/centers |
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Per tutte le sue attività l’Associazione ha il patrocinio dell’UBI (Unione dei Buddhisti Italiani) (L’UBI rappresenta tutte le tradizioni buddhiste presenti in Italia e ha recentemente stipulato l’Intesa con lo Stato Italiano analogamente a quelle già esistenti da tempo con Chiesa Cattolica, Ebrei, varie Chiese protestanti ecc. diventando uno dei destinatari dell’8 per mille) http://buddhismo.it/i-centri/onlus |